Dura mezz’ora l’illusione di riuscire a superare il turno e riagganciare gli ottavi di Champions al termine un girone che ci ha visto soccombere ben due volte con il Manchester City ed una nell’esordio con lo Shaktar.
Gli azzurri partono con entusiasmo, vanno in goal dopo soli novanta secondi con un ottimo inserimento centrale di Zielinski
e sfiorano il raddoppio con Callejon e Mertens.
Il pareggio del Feyenoord in chiusura del primo tempo (solito colpo di testa da centro area) sembra solo un incidente di percorso facilmente recuperabile.
Il ritorno in campo per il secondo tempo (acquisita la notizia che il Manchester City di Guardiola è sotto di due reti con lo Shaktar) ci restituisce un Napoli chiaramente demotivato che rimane spesso in balia degli avversari, fino a soccombere nei minuti finali per un altro, ennesimo colpo di testa da centro area.
Addio Champions (l’accesso agli ottavi sarebbe stato un vero miracolo) e discesa nell’inferno dell’Europa League. E impegni ancora più riavvicinati alle partite di campionato: quanto di più dannatamente pericoloso nel momento in cui la stanchezza delle prime linee è così evidente. Intanto Sarri si intestardisce a tenere in campo i fantasmi di quei giocatori che hanno fatto grande il Napoli negli ultimi mesi.
Così dopo Insigne rischiamo di perdere per infortunio, per affaticamento muscolare o per stress mentale giocatori fin qui troppo importanti, demotivando ulteriormente i nostri giovani campioni che mordono il freno e desiderano solo giocare con maggiore continuità. Insistere a far giocare a tutti i costi Hamsik, Mertens e Callejon è un vero e proprio delitto. Possibile che non esistano alternative possibili a questo modulo e a questi interpreti?
Per quanto tempo ancora i vari Rog, Ounas, Maksimovic resisteranno in panchina? E Giaccherini?
Speriamo che la sosta di Natale ed il mercato di Gennaio aiutino Sarri a rimettere in sesto la squadra.
Addio Champions, l’Europa League incombe, Il Campionato è ancora lungo e a metà strada il Napoli sembra già scoppiato!