Comitato Nazionale Scuola: confermare in maniera univoca gli investimenti promessi in ambito di sicurezza scolastica
Il Comitato Nazionale IdeaScuola, composto da genitori e docenti supportati da esponenti del mondo accademico e medico, chiede formalmente al Governo e alle Istituzioni tutte di essere chiari e confermare in maniera univoca gli investimenti promessi in ambito di sicurezza scolastica.
Ci lascia oltremodo interdetti la decisione che verrà presa nella giornata odierna, e di cui sono trapelate le prime notizie sulla stampa, di voler imporre la riapertura delle scuole del primo ciclo fino alla 1 media anche in zona rossa, fino alla 3 media in zona arancione, andando contro tutte le evidenze di incremento dei contagi proprio nella popolazione in età scolastica; addirittura privando i Presidenti di Regione della discrezionalità di poter distinguere e adottare tra i territori le misure più adeguate.
E tutto questo senza che ci sia stata praticamente nessuna modifica del protocollo di sicurezza: a partire dal 7 aprile le famiglie si troveranno quindi costrette a scegliere tra rischio salute e perdita di giorni di scuola.
Non rileviamo infatti l’attuazione di nuove misure di sicurezza anche in ottemperanza alle nuove indicazioni ISS-Inail (Rapporto ISS Covid-19 n.4_2021) in merito al distanziamento, indicazioni che prevedono l’incremento a 2 metri nelle occasioni in cui non è possibile mantenere le mascherine, come in occasione di consumo di cibo e bevande, in risposta alla maggiore contagiosità della cosidetta “variante inglese”.
Il protocollo invece di fatto è stato aggiornato per la ripresa dei concorsi scolastici: “Le nuove regole prevedono lo svolgimento su base regionale e provinciale, evitando lo spostamento dei candidati da una regione all’altra. Richiesto per l’accesso l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima e l’obbligo di indossare mascherine Ffp2. All’interno della sede concorsuale ogni candidato avrà a disposizione 4,5 metri quadri e tra ognuno dovrà esserci una distanza di 2,25 metri”. (https://www.orizzontescuola.it/concorsi-pubblici-2021-si-sbloccano-125mila-posti-da-assegnare-per-la-scuola-oltre-60mila/)
I numeri d’altra parte sono chiari, non serve una complessa analisi statistica per affermare che:
1) L’incremento medio dei contagi come da report ISS al 1 settembre 2020 e al 24 marzo 2021 per la fascia 0-9 (4.680% ) e 10-9 (4.038%) anni è
- > 10 volte superiore all’incremento medio delle fasce di età più a rischio (over 70)
- > 3-4 volte superiore all’incremento medio del resto della popolazione
2) L’incremento % della media mensile contagi della prima parte dell’anno scolastico (report ISS 1 /09 -29/12) verso la seconda parte dell’anno (report 29/12 – 24/03) è del +52% nella fascia di età 0-9 anni (+15% 10-19 anni); mentre resta sostanzialmente stabile nel resto della popolazione, a conferma della maggiore contagiosità della cosidetta “variante inglese” anche tra i più piccoli, che di fatto hanno sempre frequentato in presenza.
Da evidenziare, sia per i punti 1 che 2, che i numeri dei contagi nella popolazione in età scolastica sono oltremodo sottostimati come evidenziato dallo stesso ISS (Rapporto ISS Covid-19 n 63/2020).
3) Anche i dati dei contagi tra i docenti – come riportato dal Miur – evidenziano una notevole maggiore incidenza dei contagi in rapporto alla media della popolazione in età lavorativa. A questo la vaccinazione degli insegnanti ad oggi può porre un rimedio solo parziale, sia perchè in molte regioni la campagna vaccinale è ancora in corso, sia perchè l’inoculazione di una sola dose di vaccino ha una copertura limitata, che sarà completata con la seconda dose tra maggio e fine giugno.
In particolare si evidenzia che l’incidenza è più che doppia tra i docenti del primo ciclo.
Inoltre nel secondo ciclo si vede un rallentamento dei contagi che potrebbe essere dovuto proprio in corrispondenza al passaggio alla DaD.
4) Le evidenze a livello internazionale mostrano un rientro in classe con protocolli ben più rigidi (tracciamento bisettimanale, UK ; soglia rischio 50 casi su 100.000 abitanti o 100 casi su 100.000 abitanti risp.Germania e USA).
Il Comitato Nazionale IdeaScuola, raccogliendo le istanze di decine di migliaia di famiglie e docenti, esprime la propria forte perplessità in merito alle decisioni di riapertura delle scuole di fronte a queste evidenze numeriche.
Crediamo che la salute dei bambini e ragazzi in primis, ma anche delle famiglie e della comunità tutta, debba essere tutelata prima di ogni altra cosa.
Il Comitato IdeaScuola ha già inviato le proprie proposte di intervento per una scuola in presenza ma in sicurezza1:
– Fornitura e obbligo di utilizzo di DPI adeguati (FFP2)
– Riduzione del numero di alunni per aula e conseguente aumento del distanziamento in risposta alla maggiore contagiosità della cosidetta “variante inglese”
– Screening bi-settimanale e presìdi sanitari scolastici
– Tracciamento tempestivo, database nazionale completo pubblico
– Installazione di sistemi di sanificazione d’aria e sensori Co2
In considerazione delle evidenze scientifiche e fattuali sopra riportate è necessario non cedere alla logica irrazionale di aprire in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza; non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all’istruzione.
Rinnoviamo quindi il nostro appello a rivedere la posizione di riapertura delle scuole dopo le festività Pasquali, così come prospettata, ed auspichiamo un preventivo intervento urgente in ambito di sicurezza scolastica, mettendo in campo azioni ed investimenti che la vita dei nostri figli, dei nostri alunni merita.
Redazione