Roma: i Balneari in piazza per dire no alla messa all’asta delle spiagge
Contestato il dem De Luca " Si introducono criteri di sostegno e tutela"
11 marzo 2022, Roma- Gli imprenditori Balneari Italiani – circa 5mila- si sono ritrovati ieri a Roma, in Piazza Santi Apostoli, per protestare contro una proposta di legge che vuole mettere all’asta le spiagge.
Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti: ” Il 98% degli stabilimenti balneari italiani è gestito da famiglie e che sicuramente le congiunture internazionali purtroppo sono quelle che sono e la situazione nel complesso diventa difficile per il settore”.
Enrico Schiappapietra, vicepresidente del Sindacato italiano balneari-Confcommercio: ” Non siamo disposti a mettere a gara e a perdere le nostre aziende per pagare il debito dell’Italia, sappiamo lavorare e gestire imprese ma sappiamo anche essere dei leoni per difendere il lavoro nostro, delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti. E poi, mettere a gara tutto il fronte mare, che non vuol dire solo gli stabilimenti ma anche i porticcioli, gli ormeggi, i bar, i ristoranti e tutte le altre attività turistiche. Il disegno di legge sulle concessioni balneari è stato votato dal governo il giorno stesso in cui la Russia ha invaso l’Ucraina. Si dovrebbe tutelare, difendere e supportare le piccole e piccolissime imprese familiari, come sono appunto quelle dei balneari, l’asse portante dell’economia italiana”.
CNA Balneari ha illustrato alla Commissione Industria del Senato le proprie proposte emendative alle disposizioni sulle concessioni demaniali: “ Premessa a qualsiasi scelta è lo svolgimento di una mappatura puntuale che indaghi in particolar modo la disponibilità delle aree demaniali che possono considerarsi libere, valutando quindi anche “la possibilità di una continuità aziendale per gli attuali concessionari”.
Anche la Fenailp Lidi Salerno in piazza a Roma. “NO ALLA LEGGE VERGOGNA”
La Fenailp Lidi Salerno partecipa alla manifestazione nazionale di protesta a Roma , per dire NO all’emendamento del Governo sulla riforma delle concessioni balneari.
Il Segretario Nazionale della Fenailp Lidi, Pietro Gentili, ha dichiarato “Non possiamo accettare una proposta legislativa inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Senato che impone la scadenza dei titoli di concessione al 31 dicembre 2023 e che, soprattutto, cancella il riconoscimento del diritto di impresa sui beni mobili ed immobili al concessionario attuale che dovesse perdere l’Azienda”.
Il Presidente della Fenailp Nazionale, Sabato Pecoraro , ha confermato che la Federazione si batterà a tutti i livelli affinchè la riforma delle concessioni assicuri obiettivi importanti per la categoria come il legittimo affidamento, la validità delle proroghe già rilasciate fino al 31 dicembre 2023 , una disciplina transitoria che garantisca il riconoscimento del lavoro autonomo dei balneari ed un diritto di prelazione del rinnovo delle concessioni a favore del vecchio concessionario.
Contestato il Dem Piero De Luca
Il vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca, intervenendo alla manifestazione è stato contestato dai presenti. Ha dichiarato: “L’equilibrio individuato dall’emendamento del governo sulle concessioni balneari è un punto di partenza positivo. Si introducono criteri di sostegno e tutela ai concessionari esistenti al momento dell’entrata in vigore della nuova riforma di riorganizzazione del settore. Il Parlamento è ora chiamato a lavorare su questa base. Come da noi sostenuto, è necessario trovare un punto di sintesi ragionevole tra le future procedure di evidenza pubblica e un’adeguata tutela da assicurare, da un lato, al patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale delle nostre coste, dall’altro, agli investimenti fatti, al valore dei relativi beni materiali e immateriali dell’azienda, alla professionalità acquisita, nonché ad obiettivi di politica occupazionale, attraverso una apposita clausola sociale, che eviti di lasciare senza alcuna garanzia migliaia di piccole e medie imprese e migliaia di lavoratori. Abbiamo la possibilità in questo momento di risolvere una criticità che ci trasciniamo da anni dando certezza ad un settore ormai sfiduciato e disorientato dai tanti pifferai magici ascoltati negli anni, e che è strategico per l’economia e la crescita del Paese”.
Maria Rosaria Voccia