La stagione antincendio boschivo si avvicina, preso atto che dal 2017 ad oggi il governo e la politica nulla hanno fatto per risolvere la situazione antincendio boschivo in Italia, le Amministrazioni che hanno assorbito il personale e le competenze del Corpo forestale dello Stato non sanno più che pesci prendere.
Da una parte i Carabinieri che hanno ereditato uomini e continuano a comprare mezzi AIB ma non hanno le competenze, fanno le convenzioni con i Vigili del Fuoco che da parte loro hanno le competenze ma con i pochi uomini distanti dalle zone rurali poco riescono a fare contro gli incendi boschivi.
E’ lo stesso Ministero dell’Interno infatti che riconosce la necessità di avere dei presidi capillarmente distribuiti sul territorio per ridurre sostanzialmente i tempi di intervento. Problematica che la FERFA ha evidenziato nell’occasione dell’approvazione del DL incendi 120/2021.
Pertanto i Vigili del Fuoco hanno pensato di istituire 6 presidi logistici stagionali rurali su tutto il territorio nazionale, con personale impegnato in lavoro straordinario.
Sicuramente è una presa di coscienza del fallimento della gestione dell’antincendio boschivo con una visione teorica corretta, ma in confronto ai 1200 comandi stazione della forestale, dove il personale era già pagato per svolgere la funzione D.O.S. antincendio, questi 6 presidi non sembrano essere risolutivi se non per far spendere altri soldi ai contribuenti.
A tal proposito la FERFA ha elaborato una proposta concreta che risolverebbe non soltanto la questione antincendio boschivo in maniera unitaria ma fornirebbe una possibile soluzione alla necessità, ormai evidente, di dotare lo Stato italiano e le Regioni di uno specifico apparato tecnico con funzioni di polizia in grado di sanare l’assenza del soppresso Corpo forestale dello Stato e la forte riduzione delle Polizie locali.
Comunicato Stampa
Redazione