Barbara Cotignoli: il sogno è realtà
Con un'intervista all'Artista

8 aprile 2025
Nei lavori dell’Artista Barbara Cotignoli la realtà ed il sogno si fondono in un unicum travolgente.
Il disegno onirico diviene, di fatto, una tecnica introspettiva e proiettiva, con cui si esprime la parte più nascosta ed intima di una donna sensibile, empatica, abituata a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.
Sempre in bilico tra il più maturo Surrealismo e il tenero Kandinskij, ben mescolati alle teorie psicologiche di Freud e Jung,
Barbara Cotignoli drammatizza i suoi lavori, ed utilizza il medium non solo come supporto ma soprattutto come schermo in cui proietta e dal quale proietta il suo inconscio.
Nel suo disegno onirico le forme, i colori e i simboli danno voce all’IO profondo ed alla narrazione del suo vissuto: ricordi, pensieri, aspirazioni, amori, gioie, dolori, condizionamenti, frustrazioni, conquiste, lutti e desideri accumulati nel tempo, retaggio della storia familiare e genealogica, la rappresentazione della memoria traumatica, consentono la connessione con le risorse, i luoghi interni sicuri.
L’interazione mano-occhio che si crea disegnando attiva la possibilità di accesso alle aree del non verbale dedicate alla comprensione, al pensiero. Il processo del disegnare ha un importante valore catartico e terapeutico, in quanto il disegno rappresenta un ponte tra le emozioni “indicibili” e la narrazione. Inoltre, “agire” disegnando l’immagine mentale “desiderata”, apre la possibilità del cambiamento e della rigenerazione.
L’applicazione del Disegno Onirico continua in diverse realtà applicative e formative che. rimanendo fedeli alle radici, hanno trovato le loro ali.
Barbara, perché ha scelto di approdare alla scelta del legno per le sue opere?
Qualche mese fa in un mercatino ho trovato anelli di tronco di albero , spessore circa due cm. ,in cui erano visibili i cerchi che sapevo denotare non solo l’età della pianta, ma anche le alterne vicende della sua storia. Quelle linee indicatrici dello scorrere del tempo richiamano alla mente l’andamento delle stagioni, gli innumerevoli animaletti che condividono l’esistenza con la pianta, la musica della natura, il canto degli uccellini. Inoltre, la regolarità dei segni , o la irregolarità solleticano il gran piacere che provo nella decorazione usando matite ,pastelli, pennarelli, chine, acquerelli. Anche i lavori su legno hanno per lo più soggetti onirici, ma il legno è un materiale vivo, duttile, malleabile, si lascia sfiorare e incidere, perfino scolpire, volendo. E questo impatto materico risponde ad un richiamo alla concretezza che sento più vivo in questo momento. Aver visto le potenzialità espresse dalle più recenti innovazioni tecnologiche mi ha molto turbato, ma mi ha ,forse erroneamente convinto che ciò che nasce dalle emozioni, dai sentimenti e dall’immaginazione dell’uomo ed è espresso dalla sua manualità conserverà sempre un valore ineguagliabile, come ineguagliabile è l’importanza che hanno gli alberi nella vita della terra.





Il rapporto quasi simbiotico con il mondo animale, in particolare con i gatti, lo sintetizzi per chi apprezza le sue produzioni artistiche.
In casa mia ho sempre visto vivere gatti; il mio babbo ha raccolto, curato e allevato diversi trovatelli, li ha amati e ne è stato corrisposto, così ho avuto modo di osservarli, di comprenderne le peculiarità , i comportamenti, gli stati d’animo. Anche adesso le gattine di casa sono capaci di farmi sorridere, mi danno serenità, mi stanno vicino se dormo, mi guardano quando lavoro.
Miagolano se vogliono mangiare, se hanno voglia di coccole, se è il momento di riposare sulle ginocchia di mamma mentre guarda la tv. Fin da piccola io sono stata un’attenta osservatrice delle persone e in particolare dei volti e poi ho cominciato a disegnare gatti che rappresentassero in modo ironico e piacevole i comportamenti, gli stati d’animo ,i sentimenti degli esseri umani e i risultati ,sempre coloratissimi, sono sempre stati graditi e apprezzati da chi li guardava.
La dimensione onirica, da sempre parte essenziale del suo percorso, come incide in questo momento storico nella sua vita e quindi nelle sue opere?
Ciò che accade nel mondo mi addolora, mi angoscia, mi spaventa, penso che tutti e in tutta la terra dovremmo simultaneamente protestare , ma poi mi sento totalmente impotente di fronte agli orrori della guerra, della miseria, della povertà, all’insipienza di governanti e governati, alla violenza sui più deboli, sui bambini, sulle donne . E allora sento crescere dentro una sorta di ribellione che mi porta a mantenere viva una speranza: che il bello e il buono diventino i valori fondanti di una società futura. Se tutte le figure che rappresento in equilibrio precario sono l’esatta espressione di questi tempi così incerti, così instabili , così liquidi (cfr. Baumann come mi ha insegnato il poeta ravennate Luciano Benini Sforza che sempre mi gratifica commentando i lavori che posto sui social ) l’uso del colore, l’ambientazione nella natura, le immagini eteree e sognanti tendono a dare un momento di serenità a chi le fa e a chi le guarda.
Non solo lavori su tela, ma anche ceramica, acquerello, legno, vetro, carta, il suo è un perfetto e conchiuso universo artistico parallelo alla vita quotidiana dove lo spettatore può tuffarsi per riemergerne temprato.
Ho avuto la fortuna di vivere diversi percorsi artistici e formativi che senza dubbio mi sono stati di grande aiuto a superare le difficoltà che a volte la vita ci riserva. Ho conosciuto grandi maestri nel campo della pittura, della ceramica, della stampa su stoffa , dell’acquerello. C’è stato un periodo in cui ho potuto lavorare in spaziosi laboratori fornitissimi di ogni tipo di materiali e ho sperimentato le tecniche più diverse producendo una grande quantità di manufatti anche di grandi dimensioni che venivano regolarmente venduti dai gestori della bottega. Dal 2012 , chiuso il laboratorio , ho lavorato in casa e per qualche anno presso la Scuola di Arti e Mestieri di Massa Lombarda dove esiste un laboratorio per la ceramica. Per me è stato giocoforza dedicarmi all’illustrazione e alla pittura con tecniche diverse. In collaborazione con il poeta visivo Renato Sclaunich di Bolzano ho illustrato con 10-12 tavole ciascuno circa una trentina di libri d’artista a tiratura limitata. Le storie rievocano in gran parte l’infanzia vissuta dall’artista nella campagna friulana, nei boschi, lungo i fiumi, nelle fattorie a contatto con gli animali e vicino ai nonni. E’ stata un’attività impegnativa ma molto utile: mi ha ricordato la mia infanzia e mi ha avvicinato al mondo degli animali. Ne sono uscite tante piccole tavole che sono state apprezzate perchè ironiche e rasserenanti.In pittura ho lavorato liberamente secondo filoni tematici che mi sono sempre stati cari : la figura femminile, Don Chisciotte, le canzoni di Lucio Dalla, di Franco Battiato, De Andrè, Guccini. Mi ha sempre colpito che nel mondo dell’arte siano state così poche le figure femminili assurte alla fama;le donne sono invece presenti per lo più come soggetti statici, immobili, fissi ,statuari.Allora le mie donne ad acquerello e su carta appaiono fragili, in continuo movimento perchè soggette ai cambiamenti del diventare madri e dell’età , in equilibrio precario anche quando raggiungono la loro piena realizzazione perchè ancora oggi sospese tra le più recenti conquiste e la forte spinta a ricacciarle all’indietro. Il mio Don Chisciotte , da sempre , tende ad uscire dalla tela perchè , come dice a Sancho, ci sono ancora tre terribili mostri da combattere tanto simili a mulini a vento: la paura, la ignoranza e l’ingiustizia. Mi piace molto anche la canzone :” Come è profondo il mare “ di Lucio Dalla tanto che i pesci sono uno dei miei soggetti preferiti.




Cos è per lei la Bellezza in Arte ?
La bellezza in arte è per me armonia compositiva e cromatica. Bello è anche l’aspetto provocatorio del soggetto: per esempio una serie di ballerine che si muovono in armonia ,in modo perfetto con abiti rigorosamente ricamati sono in evidente contrasto con la realtà della vita della maggior parte delle donne oggi. Trovo belle anche le file di figure colorate , ciascuna chiusa in se stessa, in attesa di trovare qualcosa che manca, una meta sicura, in un mondo di apparente ricchezza .


Maria Rosaria Voccia