Bloccanti della pubertà: no ai minorenni, d’accordo anche gli LGBTQI+
Lo scorso 23 gennaio 2024, il ministro della Salute Schillaci ha ordinato un’ispezione all’Ospedale Careggi di Firenze per verificare i «percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all’uso del farmaco triptorelina». La triptorelina è un farmaco bloccante di alcuni aspetti dello sviluppo puberale utilizzato per accompagnare le esperienze di varianza di genere durante l’infanzia e l’adolescenza: per accompagnare, cioè, chi non si sente a suo agio nel genere assegnato socialmente alla nascita sulla base degli organi genitali, oppure non si conforma con le regole sociali che quell’assegnazione implica.
L’ispezione è arrivata a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata il 18 dicembre 2023 dal capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.
“Come femministe e persone lgbtqi+, osserviamo che le attuali polemiche sull’operato dell’Ospedale Careggi di Firenze dove si somministrano i bloccanti della pubertà anche a minori di undici anni, che si affacciano all’adolescenza e non hanno esperienza della sessualità né piena consapevolezza della distinzione tra fantasia e realtà, propongono con forza la necessità di aprire un serio dibattito su queste pratiche mediche i cui effetti nocivi sulla salute a medio e lungo termine sono per ora sconosciuti. Nel dichiarare la nostra contrarietà all’utilizzo di farmaci che intervengono sull’equilibrio psico fisico dei bambini, chiediamo al ministero della Salute, all’AIFA, al Comitato Etico Nazionale, di procedere a un controllo puntuale su tutte le strutture che operano in questo campo; è inoltre necessaria una stringente verifica dell’attuazione degli attuali protocolli, che sembrano esser stati violati, così come risulta da diversi articoli apparsi sulla stampa, e non smentiti. Ribadiamo la richiesta, che alla luce di ciò che sta avvenendo in diversi paesi europei, che hanno fermato la somministrazione, e messo in discussione il semplice consenso affermativo dei minori, sia vietata la somministrazione, anche in una logica di cautela e tutela dei minori, dei farmaci bloccanti”.