Università italiane: gli studenti appoggiano la Palestina
"No al genocidio e alle collaborazioni con Israele"
13 maggio 2024
Roma- Gli studenti italiani mettono le tende nelle università per dimostrare la continuità del loro impegno per il popolo palestinese. Chiedono tra le altre cose, di fermare le collaborazioni con il mondo accademico israeliano.
Coordinato dal gruppo Giovani Palestinesi, i ragazzi dichiarano: ” Fermiamo il massacro del popolo palestinese. La nostra volontà è chiara: fuori Israele dalle Università. Ad oggi, sono stati uccisi più di 100 accademici, 4500 studenti, 250 insegnanti e più di 300 scuole sono state danneggiate o distrutte. Tutte le università della striscia di Gaza sono state rase al suolo. Ad oggi, Israele ha ucciso più di 50.000 persone e la sua furia genocida non accenna a placarsi».
Gli Studenti scrivono al Governo
” Chiediamo alle università italiane di denunciare l’aggressione militare israeliana sulla popolazione della Striscia di Gaza oltre a esprimere solidarietà alla popolazione palestinese fornendo assistenza con tutti i mezzi possibili per sostenere le comunità universitarie e tutte le persone colpite. Vogliamo la risoluzione immediata di tutti gli accordi universitari con atenei e aziende ubicate in Israele e il boicottaggio totale del sistema accademico israeliano, braccio forte dell’apparato di occupazione coloniale e base fondamentale di supporto al complesso politico-militare israeliano nei Territori Palestinesi Occupati Inoltre, la risoluzione immediata dell’Accordo di Cooperazione nel campo della Ricerca e dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra il Governo italiano ed il Governo dello Stato di Israele, affinché si limiti al minimo la complicità del Governo italiano nei crimini di guerra e nei crimini contro l’umanità perpetrati da parte dello Stato di Israele contro i Palestinesi. Il ministero dell’Università istituisca un fondo per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti palestinesi affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani”.
Redazione